La condropatia rotulea è una delle tante condizioni patologiche che interessano l’articolazione del ginocchio.
Il termine condropatia indica una sofferenza del tessuto cartilagineo attorno all’osso.
È caratterizzata da un disallineamento della patella sul femore, solitamente verso l’esterno, provocando una iperpressione della stessa sul femore.
Durante la flessione del ginocchio, la rotula scorre su un canale tra i due condili femorali (gola intercondiloidea) in questo modo il movimento avviene in maniera fluida e indolore, con minimo attrito possibile.
Un’alterazione anatomica come una rotazione di tibia o un valgismo delle ginocchia altera questo rapporto anatomico, modificando la biomeccanica dell’articolazione e provocando una condizione predisponente a questo tipo di patologie.
Solitamente la rotula si decentra verso l’esterno creando attrito sul condilo femorale che a seguito di un sovraccarico funzionale genera, nei casi più lievi, scrosci articolari e infiammazione, nei casi più gravi un danno alla cartillagine fino a volte a fissurarla (condromalacia).
È una condizione che si verifica più di frequente in coloro che praticano determinate attività professionali o sportive trattandosi di una patologia che vede nel sovraccarico funzionale (vale a dire la ripetizione esasperata e continua nel tempo di determinati gesti o movimenti) una delle principali cause scatenanti.
La diagnosi di condropatia rotulea è essenzialmente clinica (dolore sotto la rotula, sensazione di scricchiolio durante la flesso-estensione del ginocchio, necessità di raddrizzare l’arto, difficoltà nell’accosciarsi);
la conferma viene dall’esecuzione di radiografie e risonanza magnetica; quest’ultima è anche in grado di determinare la gravità del quadro.
Un trattamento conservativo è sufficiente a risolvere il problema.
Gli obbiettivi della terapia sono come sempre la riduzione del dolore e dell’infiammazione, riduzione dell’edema ove presente, il recupero dell’articolarità e della funzionalità del ginocchio, il ritorno all’attività sportiva.
Prima fase: obbiettivo riduzione del dolore
Riposo, crioterapia e terapia strumentale come tecarterapia, laserx, ipertermia.
Seconda fase: Obiettivo recupero della forza, allineamento rotuleo (correzione di eventuali difetti posturali di valgismo o intrarotazione femorale)
Abbiamo già descritto che l’allineamento del ginocchio e i suoi disturbi sono sempre una conseguenza di alterazioni dell’anca e del piede, per questi motivi, per permettere al ginocchio di tornare a lavorare con la sua corretta dinamica è necessario, innanzitutto, sbloccare queste articolazioni e rimettere in equilibrio il bacino e la colonna vertebrale.
A seguire è particolarmente indicato è il potenziamento muscolare in quanto il movimento della rotula (che in condizioni normali scorre sul femore senza toccarlo) dipende dal quadricipite.
Si agisce di solito sul vasto mediale poiché è il muscolo che medializza la rotula, e il rinforzo dei muscoli abduttori/extrarotatori dell’anca come piccolo e medio-gluteo.
Terza fase: ritorno all’attività sportiva.
Ripresa di un graduale allenamento in palestra, lavoro propriocettivo e ginnastica posturale.
Michela Freddi