Chi di voi non si è mai rotto un polso, una caviglia o semplicemente un dito?
E’ giunta l’ora di dire addio al prurito insopportabile, alla pelle secca e alle buste di plastica per coprire il gesso per fare una doccia. È arrivato Osteoid, il tutore-custodia, stampato in 3D, che oltre a proteggere l’arto come un normale gesso, incrementa il processo di rigenerazione ossea.
Realizzato in materiale termoplastico, atossico e indeformabile, Osteoid, oltre a garantire traspirazione, pulizia e immobilizzazione, prevede il collegamento a un generatore LIPUS ad ultrasuoni a bassa intensità.
L’impiego degli ultrasuoni garantisce una riduzione dei tempi di saldatura della frattura fino al 38%. Promette inoltre di aumentare il tasso di guarigione fino all’80% rispetto ai calchi tradizionali.
Sfruttando la tecnologia della stampante 3D, in più, Osteoid risulta essere totalmente personalizzabile. Viene scannerizzata la parte del corpo interessata dal trauma e i dati ottenuti vengono elaborati, in un secondo momento, da un software. A seconda della situazione clinica, viene calcolato il peso, la densità ed il punto di bloccaggio del tutore, il quale verrà prodotto in due pezzi che si agganciano grazie ad un sistema di incastri.
Già premiato all’A-design Award & Competition per le sue caratteristiche Hi-Tech e per il suo design innovativo, Osteoid spalanca le porte del futuro nell’ortopedia, segnando un nuovo traguardo per la stampa 3D nel campo biomedicale.
Lorenzo Zanchetta